Ovidio, storie di metamorfosi by Piero Boitani;

Ovidio, storie di metamorfosi by Piero Boitani;

autore:Piero, Boitani; [Boitani, Piero ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia, Intersezioni
ISBN: 9788815363244
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-05-15T00:00:00+00:00


Perseo prosegue la trasvolata, per giungere infine dove Andromeda giace, per ordine ingiusto di Ammone, legata alle rocce sul mare: se non fosse che una brezza leggera le agita i capelli e che dagli occhi sgorgano calde le lacrime, l’avrebbe potuta credere una statua di marmo. L’eroe, stupito e subito preso da tale suprema bellezza, le domanda come si chiami il luogo e perché sia legata così. Mentre Andromeda esita a rispondere, ecco sopraggiungere una Bestia tremenda. Perseo, proponendo ai genitori di Andromeda di sposarla se riuscirà a salvarla, si alza in aria e mentre il mostro attacca la sua ombra riflessa sulle onde, lo assale da dietro, conficcandogli la spada nel collo e poi nella scapola destra. La Bestia sussulta, si leva ora in aria e ora s’immerge nel mare, si rotola «al modo / di un cinghiale selvaggio, atterrito, fra una muta ululante di cani». Balzando in cielo e poi piombando giù all’improvviso, Perseo ferisce l’animale in più punti, quindi si posa su uno scoglio e da lì gli infilza col ferro le viscere.

Applausi e grida di giubilo scoppiano sulla spiaggia e nelle case celesti degli dèi; giunge, finalmente libera, Andromeda. Perseo si lava le mani, poi adagia la testa crinita di Medusa a faccia in giù sulla sabbia, ma stendendo sopra la rena, prima, uno strato di foglie e di ramoscelli provenienti dalle profondità del mare. Essi assorbono con l’umore il potere emanante dal capo della Gorgone, s’induriscono, diventano rami di corallo.

Durante il banchetto che segue le nozze con Andromeda, Cefeo chiede a Perseo di raccontare come sia riuscito a mozzare la testa di Medusa. E Perseo narra di essere giunto alla casa delle Gorgoni «per anfratti impervi e remoti», per boschi e per campi cosparsi di statue di uomini e bestie tramutati dallo sguardo di Medusa. L’aveva uccisa decapitandola nel sonno, prosegue, senza mai guardarle il volto se non riflesso sullo scudo, e dal sangue spiccato da lei erano nati il cavallo alato Pegaso e il fratello Crisaore. Uno dei presenti domanda allora a Perseo perché fra le tante sorelle Gorgoni soltanto Medusa avesse capelli frammisti di serpi. Perseo riprende a narrare: Medusa era stata bellissima, e bellissimi, in particolare, i suoi capelli: il re del mare, Nettuno, la violò nel tempio di Minerva. La quale si coprì gli occhi con l’egida e si voltò davanti al misfatto, ma, per non lasciarlo impunito, trasformò i capelli di lei in serpenti «schifosi». Ancora oggi Minerva porta davanti, sul petto, i serpenti da lei stessa creati per sbigottire e atterrire i nemici.

Termina così il libro IV. Il successivo riprende precisamente da qui e racconta dell’improvviso irrompere nella sala del banchetto di Fineo, che reclama Andromeda, alla quale gli darebbe diritto una precedente promessa del padre di lei, nonché suo fratello, Cefeo. In un attimo l’alterco diviene battaglia vera e propria, simile a quella che ha luogo nel palazzo reale di Itaca quando, dopo la prova dell’arco, Ulisse stermina i Pretendenti: simile, in realtà, ai tanti scontri descritti nell’Iliade e poi nell’Eneide.



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